Primo lunedì dopo capodanno, Sacramento, Capitale della California. Per Lucille Abaddon è il momento del trionfo. Un secondo ancora e
sarà pienamente operativa come Governatore della California. Un secondo che può
durare una vita intera.
Il suo sesto senso la avvisa del
pericolo qualche attimo prima che se ne accorgano gli altri ma forse è troppo
tardi.
Il Diavolo fa
le pentole ma non i coperchi
(Antico proverbio italiano)
#93
IL PREZZO
1.
Topanga Canyon, Los Angeles,
California, 01:09 del mattino ora locale. Paula Harper è una strega.
Non è una figura retorica per descrivere il suo carattere ma la esatta realtà.
Di più: Paula Harper è quel tipo di strega dell’immaginario medievale: è
un’adepta di Satana da cui ha ricevuto i propri poteri, è dedita alle peggiori
perversioni che si possono immaginare, partecipa ai riti noti come sabba e
chissà, forse viaggia nelle notti di luna a cavallo di una scopa. Paula Harper
è anche una donna maledetta in un altro senso: più di settant’anni fa scoprì di
avere un cancro inoperabile. Satana le donò la vita e
la giovinezza eterne ma con un perverso senso dell’umorismo non la liberò dal
cancro. La terribile malattia non può più ucciderla adesso ma può ancora farla
soffrire e quella sofferenza le si legge in volto mentre sovrasta il licantropo
dal pelo nero di nome Philip Russell.
-Ti avevo avvertito.- gli dice -Posso farti molto ma molto male. Non
avresti dovuto sfidarmi.-
Philip non risponde
un dolore acuto lo scuote fin nelle viscere. Poche cose possono far del male ad
un licantropo del suo genere: l’Argento, il fiore dell’aconito e la magia nera
o bianca che sia.
Philip stringe i
denti e prova ad alzarsi ma le sue gambe non rispondono. È come se fossero
fatte di gelatina.
Paula lo solleva
senza sforzo, come se fosse senza peso, e mentre lo fa lui ridiventa umano.
-Forse ti farà più piacere morire in questa forma.- gli dice Paula.
In quel momento
artigli affilati le stringono la gola da dietro e con una mossa rapidissima
gliela tagliano.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. Lucas Cross sogghigna mentre continua a parlare:
-Tutto ha un prezzo. Ho studiato le arti oscure. Ho evocato entità
innominabili ed ho stretto alleanza con loro. Mi hanno protetto da Satana ed
hanno aumentato il potere che lui mi ha dato ma nulla è mai concesso per niente
ed il prezzo era sempre il solito: un’anima. Non la mia stavolta ma quelle di
altri. Per anni ho sacrificato innocenti e meno innocenti e ad ogni mio
sacrificio diventavo sempre più potente. Sono ormai invincibile. Sono diventato
il signore della Torre delle Ombre e ho il controllo del Nesso di Tutte le
Realtà. Nessuno può fermarmi o farmi del male a parte…-
-Tuo figlio.- lo interrompe la mulatta di nome Dominique -Satana lo
sapeva per questo lo ha mandato sulle tue tracce e i Loa[1]
hanno mandato me.-
-Non gli è servito a molto. Siete entrambi nelle mie mani e quando vi
avrò uccisi il mio potere sarà finalmente assoluto.-
-Se ci ucciderai… e non lo farai.-
Dominique si alza in
piedi e le catene che la trattenevano cadono ai suoi piedi.
Topanga Canyon, Los Angeles,
California, 01:12 del mattino ora locale. Penny Abaddon prova dolore.
Da quando ha scoperto la sua natura demoniaca è stata lei ad infliggere dolore
agli altri ma adesso… adesso è la spada di netheranium, il metallo infernale,
della sua nemica, a darlo a lei.
Ad ogni colpo la sua
forma demoniaca nota come l’Empia regredisce dapprima in quella dell’Angelo
Nero ed infine a comune umana, una ragazzina tremante che non può fare altro
che restare rannicchiata in posizione fetale ad aspettare il colpo di grazia.
Jazz Jade si è fatta
un nome nell’industria pornografica della San Fernando Valley ma la sua vita è
cambiata quando ha scoperto che il suo vero padre è nientemeno che Satana in
persona e che grazie a questa eredità possiede straordinari poteri. Il destino
l’ha spinta ad usarli per diventare una cacciatrice di mostri ed è per questo
che ora sta per uccidere Penny Abaddon.
Proprio mentre sta
per vibrare il colpo fatale ecco echeggiare una stentorea voce di donna che
dice una sola parola:
-Ferma!-
2.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. Lucas Cross guarda la giovane creola in piedi davanti a lui.
-Come…?-
La domanda di Cross
rimane sospesa ma Dominique risponde ugualmente:
-Non hai mai sospettato che mi fossi fatta catturare intenzionalmente.
Le protezioni magiche di cui godi mi avrebbero impedito di avvicinarmi a te o
anche solo consentirmi di avvertire la tua presenza. C’era un solo modo per arrivare
a te: fare in modo che fossi tu a portarmi qui.-
-Mi hai ingannato.- sibila Cross.
-Questo prova che non sei poi così onnipotente quanto ti piacerebbe ed
io sono qui per impedire che tu lo diventi davvero, quindi…-
La ragazza schiocca
le dita e le catene che trattenevano Balde semplicemente scompaiono.
-Libero, finalmente!- esclama il cacciatore di mostri.
-Ora, Blade…- prosegue Dominique -… ti dispiacerebbe recuperare i tuoi
coltelli ed uccidere tuo padre?-
Londra, Inghilterra, ore 9 e 02
del mattino, ora locale. Il Dottor John Watson, oltre ad avere un nome
famoso che gli ha procurato non poche battute da quando ha iniziato a praticare
la medicina, ha anche una specializzazione decisamente inconsueta: è
l’anatomopatologo dei mostri. La Polizia ha fatto fuori un vampiro? Nei
giardini di Kensington è stato trovato il cadavere di un licantropo? Una
giovane donna ha sparato in testa al marito diventato zombie? Tutti e tre
finiranno su un tavolo metallico per essere esaminati dal Dottor Watson.
Potreste pensare che
abbia poco lavoro, dopotutto, quanti vampiri, licantropi, zombie ed altre
creature bizzarre possono esserci in giro nella cara vecchia Londra? Sareste
sorpresi dalla risposta.
Il caso del momento è
rappresentato da due ragazzi uccisi da un vampiro e lasciati in posa a
ricordare una celebre fotografia di John Lennon e Yoko Ono. Un comportamento
insolito per un vampiro che ha fatto sospettare la possibilità che non sia un
vampiro comune. L’autopsia ha confermato questa possibilità: i due ragazzi sono
stati evidentemente tenuti prigionieri per qualche giorno senza mangiare o bere
e sono stati dissanguati lentamente e metodicamente. Il vampiro si è goduto le
loro sofferenze ed anche questo è insolito. I vampiri sono predatori, scelgono
una vittima, si nutrono quanto basta del suo sangue e normalmente non si interessano
se vive o muore e se dopo la morte diventerà a sua volta un vampiro.
Occasionalmente scelgono una vittima particolare e le fanno visita più volte ma
hanno sempre un motivo che in questo caso sfugge… a parte il godere della sofferenza
altrui.
C’è un modo per
saperlo, anche se è rischioso: attendere che le vittime si risveglino come
vampiri per poi interrogarle ed alla fine ucciderle di nuovo ma
permanentemente.
La terza notte è
vicina e con essa forse qualche risposta.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. Lilith, la Madre dei Demoni si rivolge alla strega Jennifer
Kale.
-Hai detto che questo essere… l’Uomo Cosa…
è la chiave per uscire da qui. Come può essere possibile?-
-Rifletti,- le risponde Jennifer. La Torre delle Ombre è un luogo che
nessuno può vedere e tantomeno entrarvi se non vi viene in qualche modo
invitato, eppure L’Uomo Cosa vi è entrato liberamente come se gli incantesimi
che ne proteggono l’ingresso semplicemente non esistessero e per lui è così. È
il guardiano del Nesso di Tutte le Realtà dopotutto. E come è entrato può
uscire e noi con lui.-
-E come pensi di convincerlo a farlo?
Chiedendoglielo? È una creatura senza cervello, perché mai ti ascolterebbe?-
Jennifer si concede
un sorriso di soddisfazione mentre replica:
-Io e lui abbiamo un legame empatico. È per me che è entrato qui
dentro e so che mi porterà fuori di qui… e con me chiunque mi seguirà.-
-Molto bene. Portami fuori di qui e ti do
la mia parola che non ucciderò nessuno di voi.-
Il vampiro detective
Hannibal King si china verso Jennifer e le sussurra:
-Sei proprio convinta che sia una buona idea portare fuori di qui la,
Madre dei Demoni e per giunta fidarsi della sua parola? L’ultima volta che è
tornata sulla Terra ci è voluto letteralmente un intervento divino per
sconfiggerla[2] e
mandarla qui ed ora tu le stai offrendo la libertà.-
-Fidati di me, so quel che faccio.- replica Jennifer.
Me lo auguro davvero,
pensa, cupo, King.
3.
Torre delle Ombre, un luogo senza tempo. Blade si massaggia i polsi e si avvicina al
tavolo dove sono posati i suoi coltelli di legno. Ne prende uno, lo soppesa e
quindi rivolge lo sguardo verso l’uomo che dice di essere suo padre. Nessuno
può sapere cosa passa nella sua mente dietro la sua espressione impenetrabile,
poi, infine, dice:
-credo proprio che lo farò.-
Lucas Cross sembra
improvvisamente scuotersi e replica:
-Stupidi, credete davvero che me ne starò fermo a farmi uccidere? Ho
abbastanza potere per ridurre in cenere entrambi.-
Recita rapidamente
qualcosa in una lingua incomprensibile e muove rapidamente le mani. Subito dopo
Blade si ritrova spinto contro una parete e scopre di non poter più muovere un
muscolo.
-A te penserò dopo.- dice ancora Cross -Ora devo sistemare questa
streghetta da quattro soldi che crede di essere alla mia altezza.-
La ragazza di nome
Dominique non perde tempo a replicare anche lei mormora qualcosa in una lingua
che assomiglia a quella parlata a Haiti ma non è esattamente la stessa.
Una strana energia
rossastra si forma tra le sue dita ed assume la forma di una frusta che scaglia
contro il suo avversario che però, la dissipa con un gesto della mano per poi
avanzare contro la ragazza.
-Mi fossi battuto contro tua nonna forse mi sarei preoccupato ma tu non
sei alla sua altezza e, come ho già detto, nemmeno alla mia.-
Di nuovo avanza e di
nuovo Dominique riprova a fermarlo per scoprire che può solo rallentarlo. Il
sudore imperla la sua bella fronte mentre comincia a credere che potrebbe
fallire poi, ecco accadere qualcosa. Una porta si apre ed una voce esclama:
-Tu?-
Topanga Canyon, Los Angeles,
California, 01:09 del mattino ora locale. Paula Harris crolla in
ginocchio portandosi istintivamente le mani alla gola.
La licantropa dal
pelo nero che l’ha colpita si rivolge a Philip Russell:
-Serve aiuto, zio?-
Russell scuote la
testa e replica:
-Ti ringrazio, Lissa, ma anche se non sono più tanto giovane… so ancora reggermi in piedi da solo.-
Philip è ridiventato licantropo ed ora sia lui che sua nipote Lissa
incombono su Paula Harris in ginocchio e si accorgono entrambi che la donna ha
smesso di sanguinare.
-Diceva di non
poter essere uccisa…- commenta
Russell -A quanto pare, aveva ragione.-
-E come ce ne
sbarazziamo allora?- gli
chiede Lissa
-Stai a vedere.-
Russell afferra Paula Harris ancora debilitata e le stringe la gola dicendo:
-Dici di non poter
morire ma scommetto che puoi provare dolore ed io posso infliggertene tanto,
credimi.-
-Non… ho… paura….- replica la donna mentre lo squarcio alla sua gola è
ormai diventato una cicatrice sempre più evanescente -…vivo con il dolore da
più di settant’anni. Nulla di quanto tu puoi farmi può spaventarmi.-
-Questo lo vedremo.
Potrei aprirti dallo sterno all’ombelico e poi strapparti le viscere. Potrebbe
essere interessante vedere quanto tempo ci metteresti a tornare integra.-
-Io…-
Prima che Paula possa
continuare si ode una stentorea voce femminile:
-Fermi!-
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. Lilith, la Madre dei Demoni è ferma sulla soglia di una porta
formatasi letteralmente dal nulla. I suoi occhi dardeggiano fuoco mentre dice:
-Io so chi sei: Lucas Cross il dannato.
Anche mentre ero imprigionata nel ventre del Leviatano mi arrivavano echi delle
tue imprese. Uno dei pochi che ha sfidato Satana e lo ha beffato.-
I presenti si fermano trattenendo il fiato
mentre Cross replica:
-E continuerò a farlo. Tu sei stata una delle sue spose, vuoi forse
impedirmelo?-
-Non mi interessano le tue beghe con
Lucifero o comunque si faccia chiamare. So che hai usurpato il titolo di signore
di questo posto in cui sono stata esiliata, ma finora non ero mai riuscita a
raggiungerti. Forse quello che dicono del mostro di fango alle mie spalle è
vero. Mostrami la via per uscire di qui o subirai la mia collera ed il mio
potere.-
-Il tuo potere non mi spaventa. I Grandi Antichi mi hanno fornito
poteri che nemmeno immagini io…-
Non finisce la frase
perché improvvisamente si ritrova imprigionato da una sorta di cubo dorato
apparso dal nulla.
-Ma cosa…?- esclama.
- Jennifer Kale avanza
verso di lui. Non è ben certa di aver capito cosa stia succedendo ma una cosa è
certa: l’uomo di colore davanti a lei è il nemico che li ha attirati lì ed è il
momento della rivincita. È stato un incantesimo uscito dalle sue labbra in una
lingua dimenticata dai tempi dell’affondamento di Atlantide ad imprigionare Cross
L’uomo non dice niente. Stringe i pugni,
socchiude gli occhi ed in un attimo il cubo si frantuma.
-Non è possibile. Nessuno può spezzare così facilmente un incantesimo
di Zhered-Na.-
-Il potere di Zhered-Na è nulla in confronto a quello a cui posso
attingere io ed ora, sciocca ragazzina…AHH!-
Cross barcolla mentre
una lama di affilatissimo legno gli si pianta nel fianco sinistro.
-Parli troppo… papà.- gli dice Blade.
-Mi ero dimenticato di voi.- borbotta l’altro.
Un errore che ti costerà caro.- gli dice Dominique.
Barcollando Cross si
ritrova davanti alla Madre dei Demoni.
-Ora mi dirai come uscire di qui oppure…-
Non finisce la frase perché la struttura
inizia a tremare.
4.
Topanga Canyon, Los Angeles, California,
01:10, ora locale. L’Alta Sacerdotessa della Chiesa dei Dannati e
Lilith, la figlia di Dracula camminano fianco a fianco ed insieme si rivolgono
ai rispettivi seguaci:
-Cessate le ostilità. Io e la Signora dei Vampiri abbiamo raggiunto un
accordo.-
-E cosa ti fa pensare che dovrei rispettarlo?- replica la Cacciatrice
delle Ombre all’Alta Sacerdotessa.
-Perché se non lo fai dovrò ucciderti, sorella e tu sai che posso
farlo.-
-So che ci proveresti, ma quanto a riuscirci…-
L’Alta Sacerdotessa scoppia a ridere poi
replica:
-Sei proprio la figlia di nostro padre. Hai scoperto la tua vera
natura solo da poco tempo e già ostenti arroganza e sicurezza. Complimenti
Veronica.-
-Non chiamarmi così. Veronica Vitali è morta la notte che è bruciato
l’orfanatrofio in cui abusavano ripetutamente di lei. Quella notte sono nata io
anche se non lo sapevo ancora.-
-Jazz Jade la pornostar giovane più famosa della nazione, una che non
ha remore ad usare il proprio corpo per ottenere ciò che vuole e che la notte gioca
a fare la cacciatrice di demoni, Ti fa sentire meglio?-
-Uccidere te e tua figlia mi farebbe sentire meglio, ne sono sicura.-
-Un altro giorno, forse.-
L’Alta Sacerdotessa
schiocca le dita ed ecco che appaiono due demoni. La donna indica la ragazza nuda
che sta rannicchiata al suolo.
-Portatela dove sapete e badate che si rimetta in forze.-
I due demoni fanno
come ordinato e scompaiono in una nuvola di zolfo. L’Alta Sacerdotessa si
avvicina all’improvvisato altare da cui poco prima aveva estratto dal ventre di
Kate Fraser la figlia di quest’ultima e Frank Drake.[3].
La bionda poliziotta scozzese è ancora viva e stringe a sé la neonata
-Dovrò rinunciare ad un sacrificio ma così vanno le cose. Tu e tua
figlia vivrete, Fraser, ed è tutto quello che posso promettervi.-
Poco distante, quasi
contemporaneamente.
-E così abbiamo
stabilito una tregua?- chiede Philip Russell a Lilith Dracula.
-Diciamo che abbiamo rinnovato un patto di reciproca non interferenza.-
risponde la Signora dei Vampiri con un sogghigno -L’Alta Sacerdotessa rinuncia
a sacrificare la mia discendente e noi rinunciamo a fare strage dei suoi
accoliti.-
-Meglio così, mi
sarebbe spiaciuto fare del male a questa donna…- Russell indica Paula Harper che ha appena lasciato andare -… ma lo avrei fatto se non avessi avuto scelta.-
Paula non dice niente. Le sue ferite sono ormai guarite ma la
sofferenza non ha abbandonato il suo volto.
-Ho anche promesso all’Alta Sacerdotessa che non avremmo interferito
con i suoi piani finché lei non avesse interferito con i miei.- prosegue Lilith
-Spero che tu abbia
parlato solo per i tuoi vampiri, perché non hai l’autorità per fare patti a
nome anche dei licantropi.-
-E non è un peccato? Uniti saremmo una forza formidabile. Tutti
dovrebbero temerci e avremmo il mondo nelle mani.-
-Il dominio non mi
interessa e la mia famiglia non ha mai visto gli umani solo come prede. Se un
giorno dovesse sorgere un nemico comune, allora combatteremo insieme ma da
eguali.-
-Non lo dimenticherò, Russell. Puoi contarci.-
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. La Torre delle Ombre trema, crepe si formano nelle sue pareti,
mattoni si staccano dal soffitto e mancano per un soffio le persone al di
sotto.
-Ma cosa sta succedendo?- grida Frank Drake sorpreso.
-Ne so quanto te.- replica il detective vampiro Hannibal King -Ma di
sicuro non è nulla di buono..-
-Lui è la causa.- interviene Jennifer Kale indicando Lucas Cross -Non
so bene come e perché ma dipende da lui.-
Lucas Cross guarda il
sangue scorrere e bagnare il pavimento.
-il mio sangue.- mormora -Il mio sangue… NO!-
Dal pavimento emergono
degli strani tentacoli che si avviluppano attorno a lui che grida:
-No! Non adesso! Non ho ancora fallito, datemi altro tempo!-
Se c’è risposta
nessuno la ode. L’Uomo Cosa si muove verso Cross come attratto da una calamita
ignorando i tentacoli che lo attraversano senza danno. Finalmente raggiunge
l’uomo in ginocchio davanti lui ed allunga la mano per toccarlo.
Si dice che chiunque
provi paura brucia al tocco dell’Uomo Cosa ed in questo momento Lucas Cross è
letteralmente terrorizzato. La mano dell’Uomo Cosa si posa sul suo volto e lui
urla con tutto il fiato che ha in gola.
5.
Torre delle Ombre, un luogo senza
tempo. L’urlo di Lucas Cross si ripercuote in tutta la struttura mentre
avviene qualcosa di assolutamente inaspettato se non addirittura inconcepibile:
la struttura stessa della Torre delle Ombre cede ed è Frank Drake a
sottolinearlo:
-Qui crolla tutto dobbiamo uscire prima che sia…-
Troppo tardi? Lo è
già. La Torre implode ed una voragine si apre sotto i piedi dei presenti che si
ritrovano a cadere in una sorta di oscuro abisso senza fondo.
Frank Drake pensa che
ormai è finita ed il suo pensiero va al figlio che ha lasciato a Londra ed alla
figlia che non conoscerà mai, poi la voce di Jennifer Kale lo scuote dai suoi
cupi pensieri:
-Formate una catena con me presto!-
Freneticamente mani
si stringono. Frank afferra quella di Blade che stringe quella di Dominique che
si attacca a Hannibal King che afferra una delle mani di Jennifer mentre la
giovane strega protende l’altra verso l’Uomo Cosa.
Per un istante o
un’eternità lui sembra sfuggire alla sua presa poi, finalmente, Jennifer riesce
a toccarlo e…
L’impatto con il
suolo è meno doloroso del previsto, pensa Frank Drake mentre il suo mento
affonda nel fango. Gli ci vuole qualche istante per capire dove si trova.
-Siamo nelle Everglades!-esclama.
-Gran bella deduzione, complimenti.- replica in tono beffardo Hannibal
King -Per fortuna è ancora notte o mi sarei ritrovato ad essere un bel mucchietto
di cenere.-
-Fortuna? Chissà?- dice l’enigmatica Dominique.
-Magia.- borbotta Blade.
-Il particolare legame che l’Uomo Cosa ha con questo posto, il suo
ruolo di guardiano del Nesso di Tutte le Realtà hanno fatto sì che tutti noi
tornassimo qui grazie a lui.- spiega, per modo di dire, Jennifer.
E… Cross, che fine ha fatto?- chiede Blade.
-I Grandi Antichi lo hanno reclamato con loro e non sono molto inclini
alla pietà.- replica Dominique -Non dovremmo più sentir parlare di lui.-
Blade scuote la testa
con aria scettica. Quanti dei suoi avversari che avrebbero dovuto essere
scomparsi per sempre sono invece tornati a tormentarlo?
-Che ne sarà stato di Lilith?-chiede Frank -L’ho persa di vista con il
crollo della Torre.-
-Con un po’ di fortuna sarà persa negli abissi tra i mondi ed anche se
ritrovasse la strada per il nostro non potrà mai entrarvi.-
-Meno male che tu nei sei convinta Jennifer. Ormai ho abbastanza
esperienza da sapere che anche il più forte incantesimo può essere infranto o
aggirato. Piuttosto: la Torre delle Ombre è davvero distrutta?-
-La Torre è più un luogo dell’anima che un luogo fisico.- spiega
ancora Jennifer -Un giorno, da qualche parte nel mondo, qualcuno si imbatterà
di nuovo in lei.-
-Pensiero poco consolante.- interviene Hannibal King -Ed eccone un
altro: riusciremo a lasciare questa palude prima che arrivi l’alba?-
-Questo non è un problema.- afferma con convinzione -Jennifer -Mi
basterà un incantesimo di dislocazione per riportarci tutti da dove siamo
venuti.-
La giovane strega
pronuncia delle parole nell’antica lingua della perduta Atlantide[4]
e subito dopo tutti scompaiono.
Solo l’Uomo Cosa
rimane e dopo qualche istante si allontana indifferente a tutto.
New Orleans, dopo la mezzanotte. Blade
sbatte gli occhi. È seduto ad un tavolo del Tipitina Club mentre sul palco
Dominique è impegnata in una danza sensuale avvolta da un grosso serpente.
Cosa è successo? Si
chiede perplesso? Possibile che tutto quanto è successo negli ultimi giorni sia
stato solo un sogno, un’allucinazione? Non si è mai mosso dal club da quando ci
è entrato in cerca di Dominique?[5]
-Hai fatto un bel lavoro, Blade. Forse non proprio come mi sarebbe
piaciuto, ma quello che conta è il risultato dopotutto.-
Blade si gira di
scatto verso l’uomo seduto accanto a lui, un uomo che fino ad un istante fa, ne
è sicuro, non c’era.
-Tu?- esclama.
L’uomo fa un sorriso maligno.
In realtà bisognerebbe chiamarlo demone, perché altri non è che il demonio per
eccellenza, dai molti nomi e dai molti volti ed in questo momento è identico a
Robert De Niro in “Angel Heart”
-Ti sei guadagnato la gratitudine del Diavolo e non è una cosa da
poco.-
-Non so che farmene della tua gratitudine.- ribatte seccamente Blade.
-Hai decisamente un brutto carattere sai? Dovresti imparare a rilassarti
e goderti di più la vita. Gradisci un uovo?-
-Gradirei che tu sparissi da qui.-
Ha appena finito di
parlare che la sedia accanto alla sua è di nuovo vuota. Nell’aria gli sembra di
udire l’eco di una risata.
Los Angeles mattino presto. L’UCLA
Medical Center, ha fama di essere il quarto migliore ospedale degli Stati
Uniti ed il primo di tutta la Costa Occidentale ma a Frank Drake questo non
importa mentre ne percorre velocemente i corridoi per raggiungere una certa
stanza dove entra precipitosamente.
All’interno, in un
letto, circondata da medici pensierosi, c’è una giovane donna bionda con in
braccio una neonata.
-Frank!- esclama la donna.
-Ciao Kate.- risponde lui -Sono qui finalmente. Ho fatto un viaggio di
ritorno un po’ particolare.-
-Sono certa che mi spiegherai tutto ma più tardi. Ora voglio
presentarti nostra figlia.-
Frank si avvicina al
letto e Kate Fraser solleva la bambina per porgerla a lui.
-Posso?- chiede Frank rivolto ai medici.
-Certo, certo.- risponde uno di loro -Lei è un uomo fortunato sa? La
bambina è sanissima anche se…-
-Anche se…?-
-Beh… sono successe delle cose strane. Miss Fraser è stata ricoverata
qui dopo essere svenuta per strada.[6]
La stessa notte è scomparsa dalla sua stanza e nessuno ha capito come sia
potuto succedere. Era appena arrivata l’alba quando una ragazza l’ha
accompagnata qui assieme alla bambina. Aveva partorito da poco e forse era
stata sottoposta ad un taglio cesareo ma non c’erano che lievi segni a farlo
supporre ed il cordone ombelicale era stato tagliato e portato via.. Miss
Fraser dice di non ricordare nulla di quanto le è accaduto.-
-Molto strano.- ammette Frank -Avete detto che è stata accompagnata da
una ragazza. Lei non vi ha spiegato nulla?-
-Eravamo troppo occupati a pensare a Miss Fraser e quando ci siamo
ricordati di lei, era scomparsa.-
Frank ha una mezza
idea di chi potrebbe essere la misteriosa ragazza e forse lo sa anche Kate e
finge un’amnesia perché non vuole dare spiegazioni a cui nessuno crederebbe.
Nessuno a parte lui.
Se ne preoccuperà più
avanti, quando potrà parlare con Kate da solo. Ora è solo felice di poter
stringere sua figlia tra le braccia.
Sua figlia… l’ultima
dei Dracula.
EPILOGO UNO
Topanga Canyon, Los Angeles, un’ora prima
dell’alba. Il canyon è
silenzioso adesso. Nulla fa pensare che solo poche ore fa si è svolta la
versione moderna di un sabba infernale e che su questo terreno si sono
affrontati vampiri, licantropi, ghoul e demoni.
Tutto è tranquillo a
parte una figura di donna dai capelli rossi che si alza a stento e con voce
incredula dice:
-Io… sono viva? Ma come è possibile?-
Il suo ultimo ricordo
è il suo ex fidanzato Frank Drake che le pianta un paletto di frassino nel
cuore e poi i raggi del sole che la dissolvono riducendola in cenere.[7]
Ma adesso è qui e non
sa come o perché. Una cosa però Jean Ovington la sa: deve trovare alla svelta
un riparo dove riposare prima che arrivi il sole. Ora che è tornata non ha
alcuna intenzione di ripetere l’esperienza di bruciare sotto i suoi raggi come
accade a tutti i vampiri.
A tutto il resto penserà dopo.
EPILOGO DUE
Paludi delle Everglades, Florida, alle prime
luci dell’alba. La palude è stata quieta finora poi c’è una
specie di lampo ed una figura appare all’improvviso come espulsa da uno strappo
nella realtà.
È una ragazza molto
bella dai lunghi capelli neri dalle forme sinuose che un costume rosso molto
succinto coprono a stento.
La ragazza rotola nel
fango per poi rialzarsi. Sul suo volto un’espressione confusa. Chi la potesse
vedere da vicino non potrebbe notare i suoi candidi canini appuntiti.
-Dove sono?- si chiede ad alta voce -E chi sono?-
Nessuna risposta le
arriva. Men che meno dall’Uomo Cosa che ha assistito alla scena ed ora si muove
verso la ragazza attratto dalle emozioni che lei sta provando. Tra queste
emozioni, però, non c’è la paura. La sconosciuta lo guarda e chiede:
-Tu, chiunque o qualunque cosa tu sia, puoi aiutarmi? Queste mi
sembrano le paludi della Florida, ma come faccio a saperlo? E perché mi
sembrano aliene come se appartenessero ad un mondo non mio? Come sono finita
qui da… da dovunque fossi prima? E perché non lo ricordo e non ricordo nemmeno
il mio nome?
Nessuna risposta
arriva dall’Uomo Cosa.
-Bene, vedo che non puoi aiutarmi. Farò da sola. Ci sarà sicuramente
un qualche centro abitato da queste parti dove forse avrò qualche risposta… e
forse potrò anche soddisfare la sete che provo, una sete che queste acque
stagnanti non potrebbero soddisfare, lo so. Ma come raggiungerlo?-
Improvvisamente, come
richiamate da un comando inconscio, sulle sue spalle appaiono grandi ali da
pipistrello.
-Uh, interessante.- commenta lei -Questo vuol dire che…?
Prova a saltare verso
l’alto ed un istante dopo spicca il volo.
-Sì!- grida trionfante e sbattendo le ali si allontana rapidamente.
L’Uomo Cosa la
osserva per qualche istante poi perde interesse e si allontana riprendendo il
suo eterno vagabondare per la palude.
FINE NOVANTAQUATTRESIMO EPISODIO
NOTE DELL’AUTORE
Confusi? Sorpresi? Oltraggiati? Beh, sappiate
che siamo solo all’inizio, ma intanto alcuni semplici chiarimenti:
1)
Jean
Ovington è stata creata da Roy Thomas & Gene Colan con il contributo di
Gerry Conway su Tomb of Dracula Vol. 1° #1 datato giugno 1972. Per sapere come
e perché sia viva (o meglio ancora non-morta) e sia finita in California, lo
saprete nei prossimi episodi… forse.
2)
Zhered-Na,
strega dell’antica Atlantide, è stata creata da Steve Gerber & Val Mayerik
su Fear #15 datato agosto 1973.
3)
Ma
quella che è improvvisamente apparsa in Florida è forse…? non sarà mica…? Anche
qui le risposte arriveranno prima o po.
Nel prossimo episodio: Constance Johanssen e
Noah Van Helsing alle prese con i misteri della Scozia, un’insolita alleanza e
vampiri, tanti vampiri.
Carlo